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LEVI STRAUSS E JACOB DAVIS BREVETTANO I BLUE JEANS.

20/05/2019 / Lo sapevate che...

Fedeli compagni di viaggio nella vita, i jeans non conosconodistinzioni di età e di circostanze. Classici o scambiati, strappati obucherellati, stretti o a zampa d'elefante, con i bottoni o con la zip, nontramontano mai, resistendo a tutte le mode. Nella storia dei pantaloni piùamati in assoluto, c'è l'incontro della tradizione tessile italiana e ilsenso d'avventura dei pionieri del West America.

Nella seconda metà dell'Ottocento s'intensificò maggiormente l'immigrazionedalla vecchia Europa verso gli Stati Uniti d'America. Un destino cui andòincontro la famiglia Strauss, ebrei di origine bavarese, che con i due figlimaggiori gestiva una merceria a New York.

Il terzogenito Loeb, dopo aver cambiato il suo nome nel più familiare Levi,preferì andare a lavorare nel ranch di uno zio in Kentucky. Qui notò i limitidell'abbigliamento utilizzato nei lavori manuali tanto da indurlo a creare lasua idea imprenditoriale, creare degli indumenti che soddisfacessero l’esigenzedi lavoro soprattutto dei minatori.

Fu così che nel 1866 fondò la Levi Strauss & Co. e aprì, in BatteryStreet, una rivendita di stoffe, abiti e stivali da lavoro (oggi sede legaledella compagnia), cui affiancò l'attività di ambulante presso le miniere, dovevendeva tra gli altri un particolare indumento, noto più tardi con il nome di salopette.Per questo e gli altri pantaloni utilizzava la de Nîmes, pesante stoffadi colore blu che prende nome da una città di tessitori della Provenza,successivamente ribattezzata "denim".

Un tessuto simile veniva prodotto in Italia e adoperato per i pantaloni deimarinai genovesi, chiamati per questo "jeans" (da Jeane,termine inglese che indica la città di Genova).


Uno di questi modelli finì per caso tra le mani di Jacob Davis, un sartodi origini lettoni, che si trovò a doverli riparare per un signore di considerevolestazza, al quale venne l'intuizione di rinforzarli con piccoli rivetti (giuntidi metallo), aggiunti all'attaccatura delle tasche e in altri punti critici, inmodo da rendere pantalone più resistente. Informò Strauss tramite letteradella sua preziosa modifica, esortandolo a proteggere l'invenzione con unarichiesta di brevetto e promettendogli la metà dei diritti.

L'altro accettò e il 20 maggio del 1873 si videro riconosciuto il brevetto n°139.121, assegnato al modello jeans "XX", che presentava la doppiacucitura sulle tasche (detta "The Arcuate") e l'etichetta dicuoio sul retro, a destra. Il logo Levi's cominciò ad apparire dal 1886, quandosi passò alla produzione su scala industriale, con l'apertura delle prime duefabbriche in California. Quattro anni dopo debuttò lo storico modello 501,dove la cifra indicava il numero della partita dei nuovi pantaloni.


Fonte: http://www.mondi.it/almanacco/voce/854001