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E PER FORTUNA CHE SI DOVEVA GIOCARE DI SABATO…

03/10/2017 / Piazza Rossonera

Riecheggia ancora nella memoria il coro che spopolava nell’ultima parte della passata stagione quando, inneggiando alla serie B, i tifosi rossoneri si auspicavano di giocare di sabato. Un calendario alquanto dispettoso, invece, ha fatto sì che Il Foggia nei primi nove turni, considerando le sei giornate già disputate e le prossime tre in programma, abbia onorato il giorno dedicato ai cadetti solo in tre occasioni. Dopo la duplice trasferta esterna consecutiva che ha portato punti e serenità nell’ambiente, il 1° ottobre, di domenica quindi, si tornerà a giocare allo Zaccheria per ospitare il Novara e cercare di conquistare la prima vittoria casalinga, risultato che in B manca dal 3 maggio 1998 quando i rossoneri sconfissero il Padova per 2-0 con reti di Oshadogan e Di Michele su rigore.

No…vara? No…pareggio! I piemontesi sono reduci dalla sconfitta interna con l’Avellino del turno precedente ed hanno in classifica gli stessi punti dei satanelli anche se conseguiti con dinamiche diverse essendo frutto di 2 successi (ad Ascoli e con il Cittadella) e di 4 sconfitte equamente distribuite fra casa (Parma ed Avellino) e fuori (Carpi e Spezia). La preoccupante discontinuità ha messo in crisi la permanenza di Mister Eugenio Corini che quindi a Foggia si giocherà una buona dose del suo futuro sulla panchina azzurra. Nell’ultimo turno contro gli irpini sono scesi in campo con uno spregiudicato 4-3-3 Montipò in porta, Golubovic, Troest, Chiosa e Calderoni in difesa, Moscati, Ronaldo e Sciaudone in mediana a supportare il tridente d’attacco formato da Di Mariano, Maniero autore della rete della bandiera e Macheda, promessa mai completamente mantenuta del vivaio della Lazio con un’esperienza di dieci anni di campionati esteri e che ha vestito tra l’altro la maglia del Manchester United e di tutte le nazionali giovanili italiane. Non potrà essere della gara, perché squalificato dopo l’espulsione di sabato scorso, l’olandese Da Cruz.

Al Novara è legata la quarta promozione in A della storia del Foggia. Proprio contro i piemontesi, infatti, il 20 giugno 1976 si giocò la partita decisiva per la risalita nella massima serie. Il gol di Turella al 17’ del primo tempo ad un giovane Claudio Garella, portiere che diventerà famoso per i suoi modi poco ortodossi di parare, per le papere con la maglia della Lazio ma soprattutto per i due scudetti consecutivi con Verona e Napoli, sancì il verdetto in uno Zaccheria festante e gremito da 25 mila spettatori.

Viva l’Empoli Viva…rini. Non tutti ricordano di Vincenzo Vivarini, attuale allenatore dell’Empoli, prossima trasferta per il Foggia in programma domenica 8 ottobre alla 15,00, la carriera da calciatore trascorsa soprattutto (ad eccezione della C2 a Celano) sui campi delle serie dilettantistiche. Ma molti saranno rimasti meravigliati alla notizia che Josè Mourinho avrebbe in questi giorni telefonato al tecnico di origini abruzzesi ed artefice della storica promozione in B del Teramo, poi vanificata dalle vicende del calcio scommesse, per complimentarsi delle sue gesta e per il gioco espresso dalla sua squadra. Effettivamente i toscani sono da considerarsi a tutti gli effetti come una delle più forti candidate al salto di categoria. Oltre all’innovativa guida tecnica, gli azzurri possono vantare un organico di tutto rispetto fra cui spiccano i nomi del portiere Ivan Provedel, classe ’94 che vanta già 85 presenze nella serie cadetta con le divise di Perugia, Modena e Pro Vercelli, del difensore Simone Romagnoli ex centrale dell’ultima Zemanlandia, del croato Lorenco Simic nato nel 1996 in prestito dalla Sampdoria e temibile torre sui calci da fermo, dell’esperto Manuel Pasqual esterno ex Fiorentina che ha indossato la maglia dell’Italia in 11 occasioni. Fra i centrocampisti da segnalare il nazionale bosniaco Rade Krunic che nel 4-3-1-2 di Vivarini ricopre l’incarico di trequartista dietro al duo offensivo solitamente costituito dalla sogno irraggiungibile dei tifosi foggiani, Alfredo Donnarumma e da Francesco “Ciccio “Caputo, l’anno scorso all’Entella e che quest’anno viaggia alla media di un gol a partita.

A cura di Giovanni Vigilante