Il nome francoprovenzale di Faeto è Faíte e deriva da“faggeto”, bosco di faggi. Ancora oggi la presenza di questo elemento naturalerappresenta la forza del paese. Meravigliose valli abbracciano il borgo e, neigiorni limpidi, è possibile ammirare le vette del Gargano.
Un’altra particolarità che rappresenta unpunto centrale nell’identità del borgo, oltre alla presenza dei boschi, è la lingua francoprovenzale, cheha resistito allo scorrere del tempo ed è parlata ancora oggi dalla comunità.
La Storia
Secondo la tradizione Faetosarebbe nato nella seconda metà del XIII secolo, quando il re Carlo d’Angiòinviò circa duecento soldati al Castello di Crepacore mentre assediava iSaraceni a Lucera. Una volta ottenuta la sconfitta dei Saraceni, il ducaconcesse ai soldati provenzali di rimanere ad abitare nel castello per farsipoi raggiungere dalle rispettive famiglie. Questa è l’ipotesi finora piùaccreditata sulla nascita del borgo di Faeto: è infatti anche avvalorata da undocumento di grande valore storico, l’editto dell’8 luglio 1269.
Di questa nascita resta fino ai nostri giorni la grande ereditàrappresentata dalla lingua francoprovenzale. Considerata fino a pochi anni faun semplice dialetto, nel 1999 è stata riconosciuta come vera e propria linguadalla legge 482.
Il centro storico di Faeto ècaratterizzato da stradine e vicoli stretti che, dalla via principale,conducono alla periferia del borgo fino a raggiungere “lo cunnùtte”, i famosiarchi alle porte del paese. Queste strade sono costellate da antichi palazziprivati che spiccano particolarmente per la bellezza dei loro portali. Semprenel centro storico, da visitare, è la Chiesa Madre del SantissimoSalvatore.
Luoghi d’interesse
ChiesaMadre del Santissimo Salvatore edificata intorno al 1570 esituata nel centro storico di Faeto è di elevato interesse storico. Al suointerno conserva ancora una ricchissima collezione di paramentisacri di elevato valore.
Elemento fondamentale delterritorio è il Bosco Difesa di Faeto,uno dei più importanti dei Monti Dauni dal punto di vista naturalistico, tantoche è stato recentemente riconosciuto come Sitodi Importanza Comunitaria (SIC). Querce (roverella e cerro) efaggi, aceri, olmi di montagna, tigli e sorbi; popolano questa immensaestensione di terreno. Tra i fiori si possono invece ammirare bucaneve,primule, anemoni, orchidee di bosco e rosa canina, quest’ultima soprattuttonelle radure e nelle zone più periferiche del bosco. La fauna è altrettantoricca e diversificata: abitano il bosco lupi, tassi, ghiri, picchi rossi everdi. All’interno del bosco è inoltre stato realizzato un Orto Botanico, aree picnic epercorsi attrezzati di diversa durata e grado di difficoltà.
La quattrocentesca Casa del Capitano, nel centro storicodi Faeto, nelle cui stanze, risiedeva forse il governatore localeoppure, secondo una leggenda, era la casa di un noto brigantedell’epoca. Per la sua rilevanza in ambito storico e architettonico,l’edificio è stato considerato dal Ministero della Pubblica Istruzione del1969 fra i monumenti “di interesse particolarmente importante”. Inparticolare è da notare la bellissima finestra bifora che affaccia suVia Vittorio Emanuele. All’interno è ospitato il "Museo etnografico della civiltà francoprovenzale" in cuisono custoditi molti reperti ed attrezzature legati all'antica culturaagro-pastorale.
Fonte: https://www.borghiautenticiditalia.it/borgo/faeto
https://it.wikipedia.org/wiki/Faeto