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La calza dei morti

27/10/2020 / Lo sapevate che...

La ricorrenza dell’1 novembre “Festa di Tutti i Santi” e del 2 novembre “Festa dei morti” nasce nell’835 grazie a Papa Gregorio II che voleva eliminare una festa pagana che la popolazione tramandava da anni. In realtà il suo intento fallì.

Si tratta di una leggenda, diffusa soprattutto in Capitanata, che racconta che Dio nella notte tra l’1 e il 2 novembre, concede ai defunti di far visita ai propri parenti.

Nell’antichità (ma ancora adesso in maniera poco diffusa) si apparecchiava la tavola con pane e acqua, magari lasciando anche una lucina, per rendere più semplice questo viaggio.


Usanza voleva che i più piccoli lasciassero una calza vuota per poter ricevere dei doni dalle anime: nasce il simbolo della Calza dei morti. Si trattava di una calza di lana fatta a mano che veniva riempita da frutta secca, mele, castagne e vari prodotti della terra (se il bimbo era di buona famiglia anche di dolci).

Oggi, la calza viene riempita di caramelle, cioccolate ma anche giocattoli.

La calza dei morti, in realtà, è un’usanza che permette ai più piccoli di non avere paura della morte e per mantenere un legame con le persone a cui loro hanno voluto bene, e che non ci sono più, ma che continuano a volergli bene portando dolci e giochi.