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La chiesa di Sant'Antonio e il suo crocifisso

16/07/2020 / Lo sapevate che...

La chiesa di Sant’Antonio da Padova al quartiere C.E.P. è un altro luogo di Foggia dove spesso ci sfuggono le molte, inattese bellezze della città in cui viviamo.

Padre Rocco Schiavone, dei Frati Minori, acquistò dall’Istituto Case Popolari circa mq. 15.000 di suolo edificatorio per costruirci la Chiesa e il Convento di S. Antonio, grazie ad un prestito della Famiglia Caione di Foggia.

La progettazione del tempio, e successivamente della casa parrocchiale fu affidata all’Arch. Davide Pacanowski, un ebreo di origine polacca, che conferirà all’opera l’impronta della sua spiccata personalità creativa, ispirato alla tenda dei nomadi ebrei e all’annuncio biblico: Abramo, alzati e vai nella terra che ti indicherò.” La costruzione della Chiesa fu affidata all’impresa Farinola e durò cinque anni e il 13 giugno del 1977, il Card. F. Antonelli, concelebrante il vescovo di allora, Mons. Giuseppe Lenotti, benedisse il nuovo tempio, aprendolo ufficialmente al culto.

All’interno della chiesa c’è il “Crocifisso risorto” di fra Guglielmo Schiavina, con la sua mano protesa, verso l’Altissimo, ma anche verso i fedeli: un Cristo crocifisso, sofferente e benedicente insieme. La sua particolarità e la sua originalità sta nella mano sinistra di Gesù, che si libera dai chiodi e si stacca dalla Croce, protendendosi verso l’alto, a simboleggiare il ritorno alla vita, la Resurrezione. Il mistero della fede cristiana concentrato in un gesto, raffigurato con straordinaria potenza.

Il crocefisso di padre Guglielmo Schiavone è un’opera originale ed unica in bronzo, che simboleggia la vita e la vittoria, nella mano protesa verso l’alto e c’è il vero significato della vita.

Ettore Braglia