L’origine della Festa del Papà risale esattamente al 1908/1910 quando una donna americana organizzò una festa in onore del padre veterano della guerra di secessione; nei paesi come Usa, Canada e Sudafrica la data è fissata per la terza domenica di giugno.
Ad esempio in Italia e nei paesi cattolici si celebra sempre il 19 marzo in concomitanza con le celebrazioni per San Giuseppe, padre di Gesù, come simbolo di umiltà e dedizione e patrono della Chiesa universale, nonché protettore degli orfanelli, i poveri, le ragazze nubili, è anche il protettore dei falegnami.
Mentre in altri paesi come la Russia la festa coincide con il ruolo del padre come eroe nazionale, mentre in Germania coincide con il giorno dell’Ascensione.
La festa del 19 marzo è caratterizzata inoltre da due tipiche manifestazioni, che si ritrovano un po’ in tutte le regioni d’Italia: i falò ed i dolci tipici. Poiché la celebrazione di San Giuseppe coincide con la fine dell’inverno, si è sovrapposta ai riti di purificazione agraria, effettuati nel passato pagano.
In quest’occasione, infatti, si bruciano i residui del raccolto sui campi, ed enormi cataste di legna vengono accese ai margini delle piazze. Quando il fuoco sta per spegnersi, alcuni lo scavalcano con grandi salti, e le vecchiette, mentre filano, intonano inni per San Giuseppe.
Questi riti sono accompagnati dalla preparazione dei dolci tipici della festa che ha varianti regionali ma per lo più a base di creme e/o marmellate, con impasto simile a quelle dei bignè o dei krapfen. A Roma sono chiamati Bignè di San Giuseppe e vengono tradizionalmente preparati fritti, sebbene attualmente sia diffusa anche la cottura al forno.
Nel Sud-Italia, dalla tradizione napoletana, prende il nome di zeppola di San Giuseppe. Secondo la tradizione, infatti, dopo la fuga in Egitto, con Maria e Gesù, san Giuseppe dovette vendere frittelle per poter mantenere la famiglia in terra straniera. Sono realizzate con pasta simile ai bignè, di forma schiacciata, e possono essere fritte o al forno; al di sopra viene posta di norma crema pasticcera e marmellata di amarene.
In Toscana e in Umbria è diffuso come dolce tipico la frittella di riso, preparata con riso cotto nel latte e aromatizzato con spezie e liquori e poi fritta.
Nell'Italia del nord, invece, dolce tipico della festività è la raviola (piccolo involucro di pasta frolla o pasta di ciambella richiuso sopra una cucchiaiata di marmellata, crema o altro ripieno, poi cotta al forno o fritta).