Il piccolo comune di Rodi Garganico sorgesu di un alto promontorio a picco sul mare, in una splendida posizione tral’azzurro del mare e l’intenso verde della fitta vegetazione. Si trova nel Norddella Puglia in provincia di Foggia, nella bella zona del Gargano.
L'origine di Rodi Garganicoè stata spesso collegata al movimento espansionistico dei Rodii, popolo dietnìa greca che nell'VIII secolo a.C. ne colonizzò le coste attratto dal climae dalle pinete. Si tratta dello stesso popolo che fondò, secondol'interpretazione di Strabone, la città di Elpie (o Salapia). Tale interpretazione,per la mancanza di una documentazione archeologica pertinente, risulta esserecomunque piuttosto incerta.
Secondo diverse fonti illustri, Rodi Garganico, affonderebbe le sue radicinella cultura dauna, e quindi potrebbe essere stata riedificata sulle rovinedella mitica Uria, distrutta dopo le guerre puniche, secondo Manicone.
Un'epigrafe fa supporre che Rodi Garganico in epoca romana fosse una provinciaamministrata dal Comite Gneo Suilio Mascillioni, magistrato ed esattore ditributi.
Nella località Sotto il Castello si notano ancor oggi le mura difensive delporto di Rodi Garganico, che un tempo erano piuttosto imponenti e che,gradualmente, vennero trasformate in abitazioni. Una botola scolpita nellarupe, poi, permetteva di accedere ad un locale sulla cui architrave si leggevala scritta in latino Tabularium (archivio), dove probabilmente venivaregistrata l'attività commerciale e mercantile di Rodi Garganico. Con la caduta di Roma sisusseguirono tempi difficili: Rodi Garganico fu distrutta dai Goti nel 485d.C., ricostruita nel 553 dopo la guerra greco-gotica e attaccata dai Saraceninel 950.
Rodi conobbe un nuovo periodo di splendore a partire dal XVI secolo grazie allaproduzione agrumaria, la cui filiera coinvolgeva quasi interamente lacittadinanza.
Nel 1815 Rodi Garganico ospitò, presso la "Torretta del Re", Gioacchino Murat, che quisoggiornò tra la seconda caduta di Napoleone e il proclama di Rimini.
Nel secolo scorso, durante il ventennio fascista, attraversò un periodo didiscreto sviluppo economico grazie alla costruzione della ferrovia garganica.Subito dopo la seconda guerra mondiale, tuttavia, il commercio degli agrumi,principale attività economica della città , si arrestò a causa della situazionepolitica internazionale che ne limitava i flussi commerciali.
Oggi la cittadina, nonostante abbia mantenuto la produzioneagrumaria, ha sviluppato principalmente la propria vocazioneturistico-ricettiva.
Monumenti e luoghi d’interesse
Il centro storico, di originemedievale, è grazioso, con un groviglio di vie e le case tutte addossate le unealle altre. Non presenta particolari edifici degni di nota o che abbiano unacerta valenza artistica, le principali costruzioni sono rappresentate dalleChiese, che denotano la fervida fede che qui dimora da secoli.
Maria Santissima della Libera
Santuario da oltre 30 anni, è illuogo in cui da secoli si venera il quadro della Madonna della Libera.
In origine abbazia extra moenia (fuori le mura), il santuario vennesuccessivamente inglobato nel tessuto del centro storico in seguito alle varieespansioni urbanistiche. La costruzione dello stesso va collegata alla necessità di ampliare la cappella divenuta ormai insufficiente ad accogliere la crescenteaffluenza dei fedeli. La navata centrale risale ai primi del Settecento. Lo stilearchitettonico è un barocco pugliese.
L'altare maggiore, marmoreo,risale al 1873 e su di esso è posta l'icona della Madonna della Libera.Dipinta su tavola, essa ritrae la Vergine seduta su un trono con, sul grembo,il Bambino che gioca con una colomba trattenuta dal filo, mentre la mano destradella Vergine, benedicente, si leva facendo intravedere sul palmo il segnodella croce. La tavola non è firmata, è assegnata alla scuola gotico-veneziana erisale probabilmente al 1400 - 1450. Nel Santuario, inoltre, siconservano quattro tele del 1700 di scuola napoletana e il Sacro Sassosu cui si posò la Vergine.
Chiesa del SantissimoCrocifisso
Prima parrocchia cittadina, la"Chiesa del Crocifisso" fu chiusa in seguito ai danni riportati dalterremoto del 1679. Dopo il restauro curato da Michele Paolozzi (1695), venneassegnata alla Confraternita dell'Adorazione e della Morte.
L'impianto, ad una navata, conta10 altari (di cui uno, il centrale, donato da un mercante locale vissuto nell'Ottocento,tale Carmine Carbone). Il primo a destra è dedicato alla Natività , mentre ilprimo a sinistra è posto sotto una statua lignea raffigurante Cristo Morto.
L'opera fu realizzata da unascuola d'arte napoletana del Seicento e tuttora viene portata in processione lasera del venerdì Santo. Interessanti sono anche i due organi: il"piccolo" donato da don Michele Veneziani e il "grande"dalle confraternite. Sotto l'organo maggiore è posta una lapide che ricorda imorti per il colera (1886). A testimoniare l'altra epidemia colerica del 1911 èstato eretto un altare di marmo in onore di San Rocco.
Chiesa di San Nicola
Edificata nel 1680, fu consacratanel 1827 dall'arcivescovo Eustachio Dentice, che depose sopra l'altare maggiorele reliquie di San Cristoforo e San Teodoro. Qui si trova una statua lignea di SanCristoforo, compatrono della cittadina, venerata dalla popolazione e donata aiRodiani dall'abate Giuseppe Spinelli (1681).
Accanto alla chiesa si eleva un campanilealto più di 20 metri, di tre piani, la cui realizzazione si è svolta in dueperiodi diversi: la prima parte, una torre quadrangolare di stile romanico, fucompletata nel XII secolo durante la dominazione normanna. Al XIII secolo,invece, risale la struttura ottagonale con la sovrastante cupola in stile goticoorientale.
Fino al XVII secolo fu adibita atorre di vedetta e faceva parte del sistema difensivo costiero costituito dacirca 25 presidi di avvistamento lungo tutto il litorale garganico.
Chiesa di Santa Barbara
Situata a 700 metri dal centroabitato, oltre le mura del paese, è la più antica. La sua esistenza èdocumentata già in uno scritto del 1091 come dipendenza dell'abbazia di Benevento.Un secolo dopo venne data in commenda ai Cavalieri di Malta. La struttura, oggiin precario stato di conservazione, fu restaurata nel 1645 ed allora arricchitadi un prezioso quadro su tela raffigurante santaBarbara. La struttura tra il 2009 ed il 2010 è stata ulteriormentecompromessa dal crollo della facciata principale e dalla costruzione diabitazioni adiacenti a pochi metri dal cimitero comunale.
Chiesa di San Pietro
La chiesa di San Pietro, situatain una piazzetta, è la più antica chiesa urbana. Anticamente faceva parte di unconvento costruito tra il 1216 ed il 1221 quando, come si narra, san Francescod'Assisi si recò in pellegrinaggio presso la grotta di San Michele a MonteSant'Angelo.
Proprio poiché parte di uncomplesso conventuale, l'architettura ne rispecchia le caratteristichefunzionali e storiche. A testimonianza di ciò, di fronte all'ingressoprincipale, è ancora visibile il chiostro inglobato nelle abitazioni. L'anticoportico, infatti, è stato quasi del tutto convertito e sostituito da case ededifici, mentre il pozzo centrale era visibile al centro della piazzetta sortasulla pianta dello scomparso chiostro. Numerose differenze stilistiche edarchitettoniche documentano l'ampliamento della chiesa in momenti successivi.
Chiesa del Santo Spirito
A circa due chilometri dal centroabitato nei pressi della sorgente detta "del Pincio", su una collinaimmersa nella cosiddetta oasi agrumaria che domina l'intera spiaggia diLevante, si trova il primo convento cappuccino del Gargano. Edificato nel 1538seguendo la pianta tipica dei monasteri cappuccini, comprende anche una chiesa,consacrata nel 1678. Il complesso, oltre ad ospitare nei suoi sotterraneiantiche tombe di ecclesiastici e laici, presenta un piccolo chiostro di notevolevalenza architettonica.
All'interno della chiesa, sopral'altare maggiore, in legno e di fattura barocca, era custodito un pregiatodipinto su tela della Pentecoste risalente al XVI secolo ed attribuito alMazzaroppi (1550 - 1620), raffigurante la Madonna circondata dagli Apostoli suiquali discende lo Spirito Santo. Dipendenza del convento erano alcuni terreni ecasolari dell'oasi agrumaria, divenuti poi di proprietà di un mercante rodianovissuto nell'Ottocento, Carmine Carbone. Degni di nota, infine sono gli altaribarocchi delle tre cappelle laterali, i bassorilievi raffiguranti le figure deisanti e la volta della chiesa completamente decorata con affreschi antichiraffiguranti lo Spirito Santo. Qui, inoltre, è ancora conservata una preziosacampana fusa a Venezia nel 1782.