Parte nelle prossime settimane una nuova “operazione compliance” dell’amministrazione finanziaria per offrire un ultimo salvagente ai contribuenti che hanno aderito alla rottamazione delle cartelle esattoriali ma non hanno provveduto al pagamento entro lo scorso 7 dicembre.
Dopo le lettere di compliance “preventive” del 2017 che invitavano i contribuenti ad aderire alla sanatoria con sconti su sanzioni e interessi, ora l’Agenzia delle Entrate ha deciso di contattare anche chi, pur avendo richiesto di poter rottamare le proprie cartelle, non si è messo in regola con i pagamenti, anche dopo la proroga concessa dal decreto Fiscale, collegato alla Legge di Bilancio 2018.
Con questa nuova comunicazione l’Agenzia delle Entrate informa i contribuenti sull’ammontare del debito residuo e sulla possibilità di saldare il debito con pagamenti rateali.
La nuova chance è in realtà un ritorno al passato. Chi aveva un piano di rateazione in corso alla data di presentazione della domanda di adesione alla definizione agevolata può rientrare in quel meccanismo di pagamento scaglionato che naturalmente non prevede lo sconto su sanzioni e interessi previsto invece dalla rottamazione. Il vantaggio però è rappresentato dalla possibilità di diluire nel tempo il debito fino a un massimo di 72 rate (sei anni) o addirittura 120 (10 anni) nei casi di comprovata difficoltà economica in cui è comunque garantita la solvibilità.
Per fare un esempio il contribuente che con un piano ancora attivo di 10 rate prima di aderire alla rottamazione aveva saldato 4 pagamenti, sarà avvisato con la lettera che dovrà saldare ancora 6 mensilità prima di estinguere del tutto il suo debito, naturalmente al netto degli importi già pagati.
Un’ultima possibilità per aderire al piano di rateazione e mettersi a pari con i pagamenti ed evitare l’utilizzo delle maniere forti da parte dell’agente della riscossione con l’avvio di misure cautelari come ipoteche o ganasce fiscali o ancora di più con i procedimenti esecutivi come i pignoramenti presso terzi (conti correnti, stipendi o pensioni) o di beni mobili o immobili.
Ricordiamo che la rottamazione bis delle cartelle esattoriali prevedeva il coinvolgimento dei contribuenti con ruoli datati dal 1° gennaio al 30 settembre 2017 o con carichi affidati alla riscossione dal 2000 al 2016 per i quali non era stata presentata la domanda nella sanatoria precedente. Inclusi anche coloro che erano stati scartati nella prima rottamazione , ma non erano in regola con tutti i requisiti.
a cura di Federconsumatori Foggia